giovedì 12 marzo 2009

ROVIGO, CITTA' MALATA



Rovigo è malata, come le grandi città, più delle grandi città.
In un abitato piccolo come il nostro, si moltiplicano i luoghi di congestione stradale; lo stile e la qualità della vita hanno subito un peggioramento in questi anni per effetto dell’inquinamento atmosferico e acustico; per effetto del disagio, dei tempi e dei costi impliciti ed espliciti del muoversi.
Da anni sono in corso politiche per far fronte alla crescita del traffico: dall’ampliamento di arterie stradali alla creazione di nuovi spazi parcheggio ma alcun potenziamento o modifica significativa dell’assetto e dell’organizzazione del servizio di trasporto pubblico locale è stata attuata.
Il morbo che affligge la nostra città è il controsenso: aumentano le auto per abitante, ma non crescono gli utenti del trasporto pubblico.
In questa direzione muove questa indagine sul trasporto pubblico locale nel contesto comunale del capoluogo ed estesa poi alla scala territoriale provinciale, con l’obiettivo primo di individuare alcuni aspetti critici del servizio attuale di trasporto collettivo e formulare ipotesi e proposte di riforma futura. Si vogliono capire e interpretare le cause per cui a Rovigo gli autobus siano sempre vuoti o carichi di un numero esiguo di utenti; si vogliono individuare i motivi che giustificano perdite di anno in anno di utenti nel servizio extraurbano.
Mancanza di interesse verso il servizio pubblico o servizio pubblico mancante e mal strutturato?
Recenti esperienze sui trasporti collettivi condotte in città europee, non necessariamente grandi conurbazioni, hanno dimostrato come questa risorsa possa essere un antidoto capace di calmierare l’esplosiva mobilità privata.
Oggetto degli studi europei, l’integrazione modale, logistica e tariffaria tra i mezzi pubblici. In Polesine nulla è a sistema!
Le tre linee ferroviarie spaccano come cardo e decumano la Provincia, ma il servizio ferroviario
non è integrato alla capillare rete, di trasporto su gomma.
Fra i Comuni con territori contermini a Rovigo, alcun coordinamento tra servizio suburbano comunale ed extraurbano.
La staticità negli ultimi anni dei servizi e il mancato sviluppo di infrastrutture di trasporto pubblico collettivo, ha impedito l’evoluzione dell’offerta, e la crescita del valore del prodotto “trasporto pubblico”.
Il paesaggio si trasforma: nuovi insediamenti residenziali, nuove polarità territoriali.
Ma la rete non si rapporta alle mutate condizioni.
L’assenza poi di azioni sinergiche tra Enti preposti al governo dei servizi, la mancata attuazione di forme di integrazione logistica da parte di Aziende e Gestori dei servizi di trasporto, sono i principali ingredienti della perdita di concorrenzialità del mezzo pubblico sull’auto privata.
E il fallimento del trasporto pubblico da anni, con sempre maggior forza, si ripete nel nostro Polesine.E’ urgente oggi attuare interventi che invertano i trend negativi registrati dall’esercizio di bus e pullman; non solo con azioni politiche ed istituzionali, con studi e indagini, con impegno economico e professionale, soprattutto con il coinvolgimento e l’educazione di tutta la comunità, a cui, in ultima, il servizio è rivolto.

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